I pici sono il primo piatto della gastronomia senese: grossi spaghetti fatti con la farina di grano tenero, anziché con la semola di grano duro. Era il tipico piatto povero dei contadini, perchè gli ingredienti sono limitati ad acqua e farina.
Possono essere fatti a mano, grossolani ed irregolari, oppure a macchina, con un diametro costante di 3-4 mm, come quelli prodotti da Cuoco a Domicilio.
Da dove deriva il loro nome? Quali farine sono state utilizzare? Quanta CO2 emessa nel processo di produzione della farina e di trasformazione? Ovviamente tutte le risposte nell’etichetta BASIQ a garanzia di Qualità e Sostenibilità del prodotto.
Ed il condimento? i contadini si accontentavano ad un pò di olio ed un trito di cipolla, ma si gustano meglio con cacio e pepe, al ragù di nana (è l’appellativo toscano dell’anatra), con sugo di salciccia e funghi oppure salciccia, patate e fagioli, o con i condimenti più gettonati: il cacio e pepe, le briciole di pane oppure il sugo all’aglione, fatto con carote, sedano, cipolla e molto, molto aglio e… pomarola, ovviamente quella BASIQ!
BASIQ, acronimo di Bottega Alimentare della Sostenibilità, Identità e Qualità, è un progetto per l’innovazione di filiere corte ortofrutticole e zootecniche sviluppato nell’ambito del PIF Mangiare corto per guardare lontano, Progetto Integrato di Filiera finanziato dal PSR 2014 – 2020 della Regione Toscana